Il blog di Marta Zacchigna sulla Danza Contemporanea

DANZA CONTEMPORANEA ADULTI • L’IMPORTANTE È INIZIARE

06_DANZA contemporanea adulti - ARTICOLO DI MARTA ZACCHIGNA

La danza contemporanea è per adulti? In molti credono che il percorso della danza debba essere iniziato da piccoli, da bambine o da bambini. Ma è vero?

“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”
Albert Einstein

Danzare “veramente”. Cinque pregiudizi duri a morire.

– In molti credono che il percorso della danza debba essere iniziato da piccoli, da bambine o da bambini. Quindi il primo tema riguarda questa credenza radicata del “treno perso per sempre”. Se non ci hanno portato in sala danza a 4 anni, e se non abbiamo studiato in modo progressivo di lì in avanti, allora non c’è possibilità di danzare “veramente”. Risultato: molte persone non si avvicinano alla danza. 

– Per danzare “veramente” bisogna avere delle doti fisiche innate. Queste caratteristiche sono rare: essere minute, avere un corpo armonioso, un collo del piede di un certo tipo. Di fatto è una disciplina destinata a pochi. Risultato: molte persone non si avvicinano alla danza. 

– Se scegli la danza “veramente” allora puoi fare solo quello nella vita. La danza è una scelta totale e totalizzante, o si fa ai livelli della Scala o si guarda. Perché mai uno dovrebbe imparare a danzare senza avere poi il riconoscimento di un’istituzione? Risultato: molte persone non si avvicinano alla danza.

Se non ho studiato danza classica allora non posso approcciare a quella moderna o contemporanea.  L’idea dominante è quella di un percorso di progressione dove se perdi “una tappa” allora è inutile sperimentare altro o esplorare intorno. Risultato: molte persone non si avvicinano alla danza.

– C’è un idea che ci obbliga a pensare che o danzi professionalmente o è meglio che non danzi. Come se la danza fosse un punto di arrivo, una sorta di meta fissa, come se il danzatore fosse una sorta di super-umano, mentre la danza è un processo evolutivo personale, unico per ogni individuo. Risultato: molte persone non si avvicinano alla danza.

La danza contemporanea è per adulti? Una conclusione

“Mi sarebbe tanto piaciuto ma”, “ Avrei dovuto iniziare da piccola…”, “Non credo di aver mai avuto il fisico adatto”… un preconcetto prettamente culturale difficilissimo da smontare scoraggia ogni giorno migliaia di persone: un linguaggio che agli esordi era di appartenenza, di uguaglianza, di comunità, è stato rivestito da questo esclusivismo snob che purtroppo tiene anche il pubblico lontano dalla danza contemporanea in teatro. 

Danzare “veramente” non significa necessariamente raggiungere la maestria di Roberto Bolle. Danzare veramente significa conoscere tecnicamente un linguaggio e applicarlo alla propria espressività con le proprie capacità e i propri talenti. 

la danza è dove sappiamo vederla

Negli anni mi sono accorta che nelle mie classi si presentavano spesso persone che avevano già danzato altrove. A non nel senso fisico del termine. Persone che in qualche altro ambito (meditazione, yoga ma anche in ambito intellettuale) avevano scoperto l’importanza del corpo e delle sue potenzialità per la vita di ogni giorno: potenziare il benessere psicofisico, liberare la creatività, coltivare l’intuizione, abitare le energie sottili.

La danza prima di una disciplina da imparare è un approccio alla vita. Tutti i miei allievi sono perfettamente consapevoli del fatto che gli apprendimenti di sala hanno a che fare con qualcosa che trascende il nostro corpo e che è impossibile pensare alla danza come a qualcosa che riguardi solo il piano fisico della persona. Se si danza con i piedi si finisce per far danzare anche le idee. 

Danza non può che essere nuova consapevolezza, continua ricerca, meravigliosa scoperta di noi, del mondo, dell’altro

esperienze, non livelli

Ho sempre avuto delle perplessità sul dividere le classi a seconda dei livelli. Non perché voglia negare le differenze tecniche o non dare il giusto peso al talento. Ognuno nella danza sviluppa il suo percorso personale. Ogni lezione di danza è un’esperienza che ciascuno attraversa con la sua individualità e unicità. L’esperienza guida e stratifica il lavoro, il livello diventa inutile dal momento che ognuno di noi è più talentoso in qualcosa e meno in qualcos’altro. Come i nuovi arrivati imparano dai veterani, anche i veterani puntualmente, imparano dai nuovi arrivati. Il mescolamento delle competenze è la vera ricchezza di una lezione

perché si inizia a danzare da adulti. Un’ipotesi

La danza non è per tutti, ma è di tutti. Credo che il desiderio di iniziare (o riprendere) a danzare da adulti (mi chiedo anche cosa significhi poi esattamente adulti) venga da una necessità, da un’urgenza.

Solitamente chi inizia a danzare lo fa perché vuole rimpossessarsi di un corpo e tornare a godere di un movimento autentico e personale, provare una nuovo approccio al movimento che non sia ginnico e formale, sviluppare una nuova apertura verso se stessi e il fuori.

Insomma le motivazioni che portano una persona in una sala danza sono diverse ma hanno lo stesso fondamento: tornare al corpo come luogo della propria verità personale ed espressiva. Tornare a percepire il luogo e lo scorrimento del tempo presente, accogliere una ritrovata libertà che sviluppa l’intuizione e che permette nuove visioni. 

una pratica espansa a tutti i livelli del nostro essere

Non importa quindi se non hai mai danzato prima, non importa se senti delle resistenze, non importa se ritieni che il tuo corpo non sia pronto o idoneo, non importa se hai paura perché non sai esattamente cosa farai e se sarai all’altezza dei compiti richiesti. Ricorda. 

Non c’è età per danzare. 

Non c’è eta per smettere di danzare. 

Non c’è un ideale a cui tendere e con il quale confrontarsi, perché ciascuno è unico e le strade evolutive sono imprevedibili.

Non c’è un modello da perseguire, perché i modelli sono fatti per essere istituiti e smantellati continuamente. 

Non ci sono dei livelli da superare, perché ognuno compete solo con se stesso. 

Non c’è una danza prettamente femminile. La danza è ugualmente dell’uno e dell’altro sesso in egual misura. 

Con il tempo scoprirai che non è solo il tuo corpo che giorno dopo giorno inizia a danzare ma che altri piani dell’esistenza iniziano ad acquisire una nuova prospettiva. Un corpo che danza in sala è un corpo che danza anche nella vita di ogni giorno

Inoltre più età vuol dire più storia, più storia vuol dire più memoria, più memoria vuol dire più ricchezza gestuale e di movimento, più ricchezza vuol dire più meraviglia.

Provate a chiedere a vostro nonno di muovere sulla musica? Capirete immediatamente di cosa sto parlando.

Ultima nota: anche se siamo adulti ricominciamo a muovere ogni tanto come bambini, perché tutti, da bambini, siamo stati danzatori. 

Vuoi provare delle lezioni di danza contemporanea per adulti?

Vuoi venire a provare una lezione di danza contemporanea adulti e riscoprire la gioia di muovere in modo libero e autentico? Puoi scrivere a marta@dancinghouse.it I corsi si tengono in Dancing House. Se vuoi puoi rimanere aggiornato anche sulla mia pagina Facebook e Instagram dove puoi entrare direttamente in sala e guardare quello che facciamo.

firma di marta zacchigna

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Marta Zacchigna

Laureata Magistrale in Lettere e Filosofia (Dipartimento Arte Musica e Spettacolo) e Laureanda Magistrale in Filosofia, è Diplomata al Centro Internazionale Movimento e Danza di Milano. Lavora come danzatrice, e insegnante di danza contemporanea. È fondatrice del centro di ricerca Dancing House in Via del Monte 2 a Trieste. CONTATTI / marta@dancinghouse.it / +39 339 1952458

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